Pedalando al libero dalle sostanze chimiche mar Mediterraneo

L'anno scorso abbiamo pedalato 2000km per chiedere  che L’Egeo non venga avvelento da  sostanze chimiche . Quest'anno avremo il coraggio di esplorare, in bicicletta, una delle più antiche civiltà del maestoso Sud Italia e la Sicilia. Da Salonicco a Brindisi, e da Siracusa a Napoli, percorrendo  2500km, per  unire le voci del Mediterraneo , affinchè i mari  siano liberi da sostanze chimiche. Ispirati dall’ "esperimento" della distruzione delle armi chimiche della guerra in Siria, attraverso  il processo incerto e rischioso della  idrolisi, diciamo di no alla trasformazione del Mediterraneo in una discarica di rifiuti. Da un porto della Calabria, a sud-ovest del mare di Creta, naviga una bomba tossica, la nave fantasma "Capo Ray" che si trasforma in un impianto-pilota  di  idrolisi  ed inattivazione di arsenali chimici della Siria, custoditi dalle navi della NATO.

Come si misura la perdita di una guerra? La distruzione dei rifiuti tossici nelle profondità dei mari può causare danni incalcolabili. Quanti costi ambientali sono ammissibili? Chi si assume la responsabilità di un possibile incidente? Forse che  le multinazionali che producono arsenali chimico-nucleari e le centrali elettriche, si preoccupano della salute pubblica?

Forse che  lo sfruttamento di idrocarburi non è ancora una grave minaccia per il Mediterraneo? Durante il  viaggio dello scorso anno, abbiamo ascoltato gli abitanti intorno al Mare  Egeo, abbiamo pedalato da Salonicco ai Dardanelli, attraversando l'Asia Minore , Kastelorizo e le isole circostanti, trasmettendo il messaggio dei mari puliti, privi  di petrolio, questo combustibile fossile che è una mela della discordia e mantiene la faida eterna tra i due popoli.

Allo stesso tempo, trasmettiamo il messaggio del libero accesso e della protezione delle coste, il rifiuto del modello di "sviluppo" che si tenta di instaurare  anche in Grecia, con la fattura di vendita al largo delle coste.?????  Inoltre rivendichiamo il diritto al  campeggio libero e responsabile così come il diritto ad esporre il  corpo nudo che avvicina l'uomo alla natura.

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Christos Georgiadis & Kostas Terzopulos

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